Erano stati progettati per aiutarci nelle
relazioni di tutti i giorni: sapere che c'è coda, che
hai perso il treno e prenderai quello dopo, che stai bene e hai voglia di
tornare a casa e di abbracciare la persona a cui vuoi bene. E’ splendido quando
sei lontano non solo sentire, ma vedere sul tuo tablet i tuoi amici, i tuoi
familiari, i colleghi di lavoro come se fossero lì con te. Tutto bene dunque
con gli smartphone?
No, non sempre è così, lo sappiamo per esperienza
e ora ce lo dimostra questo bellissimo reportage fotografico.
E così al ristorante dobbiamo rispondere agli sms
o alle mail, lo stesso vale quando siamo in vacanza o quando viaggiamo: una
volta ci si tuffava in un buon libro o si lasciavano vagare i pensieri
guardando fuori dal finestrino, oppure si socializzava con i compagni di
viaggio quelli che vedi tutte le mattine.
Ora, invece, io per primo, subiamo il sottile
fascino di essere sempre aggiornati sull’ultima notizia o l’ultimo post
pubblicato su Facebook, tutti siamo incollati al nostro smartphone e la
conversazione langue.
Che peccato, quante grandi occasioni perse,
quanta ricchezza nel conoscere nuove persone e consolidare le amicizie esistenti:
cosa importano 500, 1000 amici su un social network se poi non sappiamo nemmeno
chi sono veramente?
Proviamo, almeno ogni ntanto, a chiudere il
tablet e torniamo a conversare: vedrete quanto è bello.
1 commento:
Non si può che essere d'accordo, anche se si lavora sul web, sui social ecc., il piacere di un buon libro, maneggiando la vecchia cara carta, o di una bella conversazione, guardando in faccia il tuo interlocutore, è un piacere impagabile
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