Che dire, i numeri qui parlano da soli e anche i risultati.
Esiste veramente un luogo dove "la partita dell'innovazione si gioca a
tutto campo. Non a caso, puntando su formazione, hi-tech, venture capital e tante
idee da far germogliare, il Paese è al secondo posto dopo gli Stati Uniti per
numero di start up. Un ecosistema unico dove si concentrano, in base alle
ultime rilevazioni del centro di ricerca Ivc, oltre 11mila tra start up,
incubatori, fondi di private equity e venture capital (anche esteri), business
angel". Ma dov'è questa terra promessa? In Israele e a quanto pare non è
solo un gioco di parole.
Questo è quanto emerge da questo articolo de Il sole 24ore.
"I fondi pubblici mettono a disposizione circa 375
milioni di dollari l'anno, in grado da soli di dar vita a centinaia di start
up. Lo Stato individua pure le aree strategiche (dal biotech alle
nanotecnologie, dalla sicurezza
all'energia e alle scienze della vita) e i programmi approvati ricevono per la ricerca e sviluppo una quota di finanziamenti tra il 20 e il 50%.
I venture capitalist, dal canto loro, arrivano a supportare tra il 30 e il 50%
del capitale. In Israele scommettere
sulle nuove idee imprenditoriali non è inusuale". Non esieterà forse il
paradiso in terra, ma almeno qui c'è la speranza di una terra promessa per
tutti quelli che vi vogliono lavorare.
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