mercoledì 28 maggio 2014

Il mio biglietto da visita

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Non ho mai pensato che potessero sparire, nemmeno oggi ai tempi di facebook o dei tablet e personalmente li trovo insostituibili. Sto parlando dei biglietti da visita, quei cartoncini che parlano di noi e del nostro mestiere. Ne conservo tanti, li sfoglio, li vado a rivedere e, come la collezione delle figurine dei calciatori, mi ricordano volti, persone,  situazioni, incontri e scontri. Fanno parte della vita di ogni professionista che, deve ben studiare colori, font, testo cercando, in poche righe, di colpire l'attenzione e fare arrivare un messaggio chiaro: questa è la mia identità, il mio stile e per te posso fare questo.
 
Ricordo ogni mio biglietto da visita, le modifiche che hanno subìto nel tempo sulla base di esperienze, di cambiamenti di luoghi o situazioni. Tutto, dal carattere, ai colori rispecchiava e identificava il mio stesso stato d'animo in relazione alle nuove idee da affrontare o alle vecchie da consolidare. No, non penso proprio possano sparire (leggi approfondimento qui) perchè rappresentano un mondo: quello in cui viviamo realmente e quei contatti veri che sono stati sanciti, come di solito accade, da una stretta di mano. 
Non è un caso che, recentemente, una cara amica mi abbia regalato un bellissimo porta biglietti da visita realizzato artigianalmente da suo padre. Un regalo molto gradito pronto a raccogliere nuove sfide, nuovi accordi e, spero, nuove persone da conoscere.

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