mercoledì 5 marzo 2014

Si può essere Santi facendo il Samurai?


Devo ammetterlo: quando l’amico Andrea mi ha segnalato che Takayama Ukon, un samurai del XVI secolo, potrebbe diventare Santo per la Chiesa Cattolica, sono rimasto sorpreso.
Ma è tutto vero: Takayama Ukon affrontò l'esilio piuttosto che rinunciare alla propria fede cattolica, motivo per cui la conferenza episcopale giapponese ha sottoposto alla Congregazione delle Cause dei Santi la formale richiesta che, fra l'altro, è composta da ben 400 pagine.

E' risaputo di come gli ultimi samurai fossero molto attratti dal Cristianesimo, specialmente quello introdotto in Giappone dai Gesuiti. Infatti le comunanze tra questo ordine religioso di stampo “militare” e lo stile di vita dei samurai erano molte: ecco perchè dialogo e comprensione risultavano facilitati. Molti samurai, come del resto Takayama, non ebbero grosse difficoltà ad abbracciare la fede cattolica e a difenderla come il loro Codice d’Onore.
Tuttavia risulta comunque un po’ strano che tra santi e sante, mistici e benefattori ci sia un uomo armato di katana, ma del resto, se è vero che ogni uomo è uno strumento, non spetta a noi giudicare: se non altro questo getta nuova luce sull’immagine del Samurai come uomo di pace.

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