domenica 12 gennaio 2014

Nudging: l’arte di incoraggiare

Le persone a volte vanno incoraggiate e spinte. Lo sappiamo molto bene noi che nel counseling ci occupiamo di crescita personale. Lo sanno molto bene anche gli esperti di marketing che posizionando o presentandoci determinati prodotti ci stimolano ad acquistarli. E a quanto pare le applicazioni non finiscono qui, ma spaziano negli ambiti più disparati.
Se ne parla in un saggio del 2009, di Richard H. Thaler e Cass R. Sunstein dal titolo “Nudge. La spinta gentile (Feltrinelli)” segnalato in un articolo di Italians.

Il saggio non è recentissimo ma è un buon punto di partenza perché, alla fine dei conti, pochi sanno incorraggiare e molti hanno bisogno di ricevere stimoli continui.

Del resto anche le eminenze grigie più importanti della storia hanno avuto al fianco i loro “Coach” (al tempo si chiamavano “consiglieri”) che spesso spingevano verso una o l’altra posizione cambiando, a volte, le pedine in gioco e i risultati della partita.
Ma non solo, nei Vangeli si parla di valorizzazione dei talenti e, se per ottenere un buon risultato, un cambiamento efficace e un miglioramento della qualità della vita, serve una bell’incoraggiamento non vergognamoci a chiederlo.

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