domenica 25 novembre 2012

Il Web fa male al sesso

A quanto pare sesso e web non vanno così d’accordo. 
L’istituto di endocrinologia e andrologia dell’Università di Padova ha condotto uno studio approfondito dal quale è emerso che chi frequenta chat e siti a luci rosse ha “effetti collaterali”: giovani e adulti ricevendo effetti stimolanti finiscono con il cadere in una vera e propria dipendenza ossessiva che, a sua volta, sfocia nell’autoerotismo patologico e nell’inibizione della ricerca di incontri “reali”. 

Comunque sia, adulti o giovani, i frequentatori di siti pornografici e affini vengono a denunciare patologie sessuali quali anoressia sessuale, turbe nell’orgasmo, disfunzioni erettili. 

La SIAMS (Società italiana di andrologia e medicina della sessualità), nell’ultimo suo convegno a Lecce, discutendo tra gli altri anche di questo tema, ha portato alla luce un fenomeno in grande crescita, denunciandone la pericolosità.

Del resto, parlando con i Responsabili delle Risorse Umane delle aziende, noto come sia sempre più frequente limitare gli accessi alla rete. A quanto pare anche il luogo di lavoro non è indenne da queste tendenze obbligando le imprese a prendere drastiche contromisure limitando le possibilità di navigare sul web “a ruota libera” durante le ore di lavoro.

Tuttavia il problema rimane e il web, come tutti gli strumenti, se da una parte è fantastico perché permette di aprire orizzonti che prima non si sarebbero mai incrociati dall’altra, se siamo navigatori poco consapevoli, può farci perdere la rotta nel suo infinito. A noi la scelta.

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