Chi
se la sente di sperimentare la lingua italiana dei segni ottiene un piccolo
sconto sull’ordinazione. E’ quello che deve fare l’avventore del “Senza nome”, bar di Bologna che ha la particolarità di essere il primo locale gestito da due ragazzi sordi.
All’ingresso
sono esposte le foto con i segni convenzionali in Lis (il linguaggio dei gesti)
e per chi proprio non se la sente in una bacheca può trovare tanti bigliettini
dove sono indicati cibi e bevande: per ordinare basta staccarli e consegnarli al
bancone del bar.
In
realtà il sogno dei due gestori era quello di aprire un circolo culturale, ma
come sempre il problema erano i soldi. La soluzione è stata aprire un bar che
potesse contemporaneamente essere fonte di guadagni e luogo di incontro per le
attività culturali.