domenica 25 marzo 2012

Dare la parola


Un tempo, nelle campagne, era consuetudine tra i contadini acquistare e vendere bestiame dandosi una semplice stretta di mano e ancora oggi transazioni milionarie avvengono nello stesso modo tra gli ebrei chassidici. Tutto questo è possibile perché è basato su una questione di onore e di rispetto.
Certo oggi “senso dell'onore” e “rispetto degli accordi presi” sono due termini desueti: la gente si impegna senza riflettere poi manda a monte accordi d'affari con leggerezza senza accorgersi delle conseguenze e spesso pensando solo a se stessa.
Nei monasteri benedettini ho imparato il senso della "parola" data e ricevuta: bisogna forse sperimentare il silenzio per capire il significato e l'importanza di quello che diciamo? Penso di si. Per questo credo che anche in questo mondo e in questi tempi soprattutto manager, imprenditori e dirigenti che vogliono essere gli artefici di un vero cambiamento, debbano riscoprire il vero valore del dare la parola e mantenerla come facevano i vecchi contadini nella compravendita di un vitello.

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