domenica 18 settembre 2011

Counseling e donne che corrono coi lupi

La maggior parte delle persone che frequenta le mie sessioni di counseling sono donne: mi sono chiesto varie volte quale potesse essere la motivazione.

Leggendo “Donne che corrono coi lupi” sono riuscito a ritrovare qualche risposta che uscisse dagli stereotipi “Le donne sono più aperte”, oppure “Le donne sono più attente a loro stesse” o “Sono più pratiche” (risposte che, peraltro, pur essendo uomo, condivido appieno).

Clarissa Pinkola Estès, psicanalista junghiana e autrice del libro, non è nuova a questo genere di trattazioni e in un mondo di uomini che fanno carriera e ancora detengono le leve del potere cerca di dare risposte su sull’universo femminile che per molti di noi è ancora tutto da scoprire.

In questo libro, la trattazione è già diversa dal solito e intrigante: ogni argomento parte da una favola che ha per protagonista una donna. Andando nel profondo di queste favole (scritte da uomini) Clarissa indaga quella parte repressa del femminino che ha provocato lo è a tal punto da aver reciso i contatti tra la psiche individuale e l’anima del mondo: il risultato è una donna addomesticata, timorosa, bisognosa di tutto, priva di iniziative e soprattutto senza di autostima.
Così, per riscattarsi, questa donna ha bisogno di ritornare alle savane e alle praterie per correre ancora in mezzo ai lupi, seguirne le regole per poi ritornare ad essere la donna madre, l’archetipo che dà energia attraverso la vita e protegge i figli fino all’autonomia.

La lettura di questo libro è stato per me un viaggio antico tra favole e realtà, tra miti lontani e scene selvagge nel quale ho ritrovato molte delle donne che quotidianamente mi raccontano durante le sedute di counseling le loro storie, le loro perplessità e le loro speranze prima di ritornare ai loro “branchi” o dai loro “cuccioli” e riprendere quell’eterna caccia per la sopravvivenza che è la vita.

Un libro affascinante, anche se a volte complesso, che consiglio a tutte le donne che vogliono ritrovare se stesse e la loro natura selvaggia e a tutti quegli uomini che si sentono dei capobranco solo perché sanno ululare alla luna.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sì, bellissimo libro, l'ho letto e l'ho regalato alle mie amiche più care, come un vino da meditazione: va sorseggiato un po' alla volta, una rara e straordinaria chiave di lettura per interpretare l'universo femminile. Bella scelta!