lunedì 4 aprile 2011

Abbey Programme: una mia riflessione

Al termine di Abbey Programme le persone mi scrivono sempre com'è andato il corso e cosa portano a casa. Questa volta voglio anch'io rendervi partecipi di una mia riflessione personale. Quello che mi ha colpisce sempre con Abbey Programme, nell'ultimo corso come nei precedenti, è come le persone passino, in breve tempo, da una sensazione di estraneità nei confronti del monastero a una posizione di partecipazione attiva .

Condividere i pasti, il lavoro manuale e, chi vuole, la preghiera lascia un segno indelebile: è un fare qualcosa per un mondo apparentemente lontano ma che dopo il corso diventa parte integrante del proprio io. Per questo molti ritornano: per risentirsi per qualche giorno "a casa" con se stessi, con abitudini diverse e soprattutto con compagni di viaggio vecchi e nuovi con i quali condividere la presenza e le esperienze senza sentirsi in competizione, senza sentirsi giudicati. Ed è per questo che sono sempre più convinto dell'efficacia di Abbey Programme: sradicare convinzioni e pregiudizi per imparare ad assaporare lo spirito di sentirsi liberi. E quando lo provi è tuo per sempre.

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