domenica 19 dicembre 2010

Toccare con le mani e toccare con la mente

Il Dr. John A. Bargh dell’Università di Yale è giunto alla conclusione che "Il vecchio concetto del dualismo mente-corpo si dimostra completamente falso. La nostra mente è profondamente e organicamente connessa con il nostro corpo" e lo dimostra con la serie di ricerche ed esperimenti sul campo che potete leggere in questo articolo e in quest'altro.

Devo confessarvi che anch’io, nel mio piccolo, ho fatto delle prove e mi sono accorto che le persone sono più concentrate quando, per i miei esercizi di Counseling utilizzo computer o strumenti tecnici mentre sono più rilassate quando parliamo ad esempio a piedi scalzi; altre persone invece si concentrano tenendo in mano e giocherellando con una penna o una molletta per capelli.

Le sensazioni che riceviamo attraverso le mani o i piedi sono sempre particolarmente interessanti perché cambiano il nostro modo di rapportarci alla risoluzione di un problema. Per questo motivo è utile crearci dei riti “tattili” che ci aiutino ad essere più propositivi. Forse non basta vedere il bicchiere mezzo pieno, ma vale la pena sentirlo, carezzarlo, toccarlo con le dita.
Nell’infinita varietà di “coperte di Linus” che ognuno di noi si è creato col tempo, le mani ci dicono come reagire alle situazioni anche dove non è possibile metterci “il dito”.

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