martedì 5 ottobre 2010

L'ultimo samurai

Anche ieri mi è successo ed è una scena che si ripete ogni volta all'arrivo dei partecipanti ad un mio corso Samurai Lab. Vedendomi con l'abito tradizionale l'esclamazione di solito è: "Ah! Sei come l'ultimo samurai".
La realtà è che poco dopo, superata la sorpresa, la metafora del samurai cattura tutti e la domanda più frequente è: “Chi è oggi l’ultimo samurai?”.


La risposta è sempre la stessa e vale per tutti: è colui che vive tutta la sua vita compiendo quello che deve fare con dedizione, senza pensare troppo al tornaconto, ma senza dimenticare che si lavora per vivere. Provate a guardare l'esercito di samurai che incontrate ogni giorno. Sono quelli che non si lamentano del treno in ritardo o del troppo (o poco lavoro) e nel silenzio della quotidianità, anche se non sono protagonisti, costruiscono davvero un mondo diverso, a dimensione d'uomo.
Se nella realtà storica gli ultimi samurai sono stati abbattuti dai cannoni, gli ultimi samurai di oggi non verranno sicuramente uccisi né dal qualunquismo né dall'abitudine perché alla fine saranno loro ad aver lasciato un mare di segni indelebili.

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