domenica 2 maggio 2010

Kierkegaard e il buon Counselor

Ultimamente ho avuto modo di rileggere un passo del filosofo danese Soren Kierkegaard che ben descrive quale deve essere l’approccio di una relazione di aiuto, quindi l’approccio del Counselor verso le persone che segue (anche se chiaramente ai suoi tempi non esisteva ancora il Counseling).

Lo riporto tale e quale perché mi sento molto vicino a questa filosofia di lavoro e perché credo sia illuminante per capire come deve essere il giusto atteggiamento del Counselor.

“Se voglio aiutare una persona a raggiungere una meta precisa, devo cercarla là dove lei si trova e incamminarmi insieme a lei. Colui che non sa muoversi in questo senso si sbaglia quando pensa di poter aiutare gli altri. Per aiutare il prossimo, devo dapprima comprenderlo, ma soprattutto devo capire ciò che lui sa o non sa. Se non riesco in questo intento, non servirà a nulla il fatto che io sappia più cose di lui e sia più istruito. Se il mio scopo precipuo è dimostrare quanto so, significa che pecco d’orgoglio e che il mio fine è quello di essere ammirato e non di aiutare il prossimo.
Qualsiasi forma di aiuto comincia rapportandosi con umiltà nei confronti della persona cui voglio dare una mano e per questo motivo devo capire che aiutare non significa voler dominare, ma essere pronti a servire. Se non riesco a pormi come servitore, non potrò mai aiutare nessuno”.

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