martedì 16 marzo 2010

Le parole che ti ho detto: cambiare prospettiva

In questi giorni mi hanno raccontato una storiella molto interessante.

Un cieco se ne stava seduto sui gradini della scala in attesa dell’elemosina. Nonostante il cartello “Sono cieco, aiutatemi, per favore” il cappello ai suoi piedi rimaneva semivuoto. Un pubblicitario che passava da quelle parti si fermò e vide quei pochi spiccioli, prese il cartello e ci scrisse qualcosa.
Quando ripassò nel pomeriggio notò che il cappello del cieco era pieno di monete e banconote. Il cieco riconoscendo il suo passo gli chiese se era stato lui a scrivere qualcosa sul cartello e che cosa aveva scritto. Il pubblicitario rispose “Ho scritto la verità, ma con parole diverse”.
Il cieco non seppe mai quello che il suo cartello diceva “Oggi è primavera, ma io non posso vederla”.

Cambiare prospettiva è fondamentale soprattutto quando nonostante i nostri sforzi i risultati sono sempre scarsi o nulli. Fissarsi sui nostri punti di vista e sulle nostre posizioni non ci permette di scoprire che la stessa realtà può mostrare aspetti nuovi che ci permettono di operare in modo diverso raggiungendo obiettivi e risoluzioni.

Per questo la formazione è importante: non perché insegni cose nuove, ma perché permette di vedere “il vecchio” con occhi nuovi e quindi di rinnovare veramente.

Nelle aziende continuo a notare tanti “cartelli vecchi”, aiutatemi a riscriverli e i risultati verranno.

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