domenica 22 febbraio 2009

Le polpette in azienda

Massimo Montanari, docente di Storia dell’Alimentazione all’Università di Bologna in un suo recente articolo descrive la cucina “come il luogo ideale per capire come funziona la vita” e che nella cucina “le idee sono il risultato di esperienze, incontri, riflessioni, suggestioni: tanti ingredienti che messi insieme producono pensieri nuovi”.

Confesso che adoro cucinare, abbinare spezie a pietanze, sperimentare e approfittare anche di qualche consiglio che mi viene da amici e clienti che lavorano nel settore.

Ma proviamo a passare dalla cucina di casa a quella di un ristorante.
Lo chef deve avere tutte le abilità del capitano d’industria. Dalle sue scelte dipendono successi e insuccessi e intorno ad un semplice menu lavora una squadra affiatata e ben addestrata. Ognuno è al suo posto e anche il minimo dettaglio diventa importante: avete mai assaggiato qualcosa di troppo salato o troppo amaro? L’obiettivo è la soddisfazione del cliente fatta non solo di gusto, ma anche di olfatto e vista. Creatività, economia, pazienza, competenza e lavoro di squadra sono doti indispensabili per uno chef, ma sono anche le doti che ogni manager deve possedere.

E se allora la cucina può essere luogo di riflessione filosofica, la cucina di uno chef è il luogo dove l’impresa diventa sapore.

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