Un saggio buddhista volle intraprendere un viaggio nell'eternità, per vedere la differenza tra il regno dei buoni e quello dei cattivi. Per primo visitò l'inferno. Gli apparve come un disperato banchetto. Sulle tavole ben imbandite c'erano appetitosi piatti di riso. I dannati dovevano mangiarselo con lunghissime bacchette. Ciascuno cercava in ogni maniera di portarsi il buon cibo alla bocca, ma sempre si scontrava e il buon riso cadeva. Tutti si affannavano, ciascuno per sé e tutti gemevano per la fame, tra urla e bestemmie.
Lasciata quella visione infernale, il saggio buddhista salì nel regno dei buoni. Con meraviglia rivide appetitosi piatti di riso e bacchette lunghissime. Eppure tutti mangiavano beati, serenamente composti.
Quale il segreto di tanta pace? Semplicissimo: ciascun beato non pensava a nutrire se stesso, ma imboccava con amore il fratello che gli stava di fronte.
Lasciata quella visione infernale, il saggio buddhista salì nel regno dei buoni. Con meraviglia rivide appetitosi piatti di riso e bacchette lunghissime. Eppure tutti mangiavano beati, serenamente composti.
Quale il segreto di tanta pace? Semplicissimo: ciascun beato non pensava a nutrire se stesso, ma imboccava con amore il fratello che gli stava di fronte.
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