mercoledì 10 settembre 2008

Il valore delle persone

Michael Phelps a Pechino ha battuto sette record del mondo.
Mi è piaciuta una sua dedica, con l'ottava medaglia d'oro al collo: «Al professore d'inglese delle medie secondo cui non avrei mai avuto successo».

Quante volte incontro persone sulle quali non si sarebbe investito un centesimo, ma che, nelle giuste condizioni, sfruttando al meglio le loro inclinazioni riescono prepotentemente ad emergere. Il loro cammino è disseminato da dubbi, magari da tante incertezze e a volte anche dal peso di un giudizio stroncante inappellabile di chi non ha saputo capire e vedere.

Chi ha fatto fatica ad affermarsi, ad “arrivare” nel proprio settore, di solito si distingue per la sua umanità e disponibilità forse perché nessuno li ha aiutati nella loro scalata o forse perché vogliono dimostrare che si può essere diversi. La loro vita non è stata facile e quindi cercano, per quello che possono, di non fare agli altri quello che hanno ricevuto.

La nostra capacità di esprimere giudizi è infinita, ma spesso si basa più sui pregiudizi che sull’obiettività. Anche in aula è forte la tentazione di dedicare più tempo con chi è apparentemente brillante anziché soffermarsi con chi fa più fatica ad emergere.
Sono convinto che sia più utile offrire una chance in più che “tagliare le gambe” a chi vorrebbe provare a correre: nella gara della vita l’importante è provarci.

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