domenica 27 luglio 2008

Armonia d'impresa

Spesso sono stato chiamato, in grandi aziende, o anche in strutture di tipo familiare a preparare le persone a ragionare oltre il loro ambito specifico.
Infatti anche se si parla tutti la stessa lingua molto spesso in azienda è necessario un “traduttore” che, per esempio faccia comunicare i venditori con l'ufficio acquisti oppure che metta d’accordo funzioni diverse come l’ufficio del personale e le relazioni esterne.
Perché si creano queste situazioni? Come si possono superare?
Il problema si crea quando le persone da una parte sono convinte che solo il loro ruolo sia fondamentale per fare funzionare l’azienda e dall’altra non adeguano il loro linguaggio operativo al collega di un altro ufficio.
Il maggiore ostacolo è l’incapacità di visione globale del processo. Ogni fase si rallenta perché ognuno se ne sente il padrone assoluto e scattano rivalità tra una funzione e l’altra per dimostrare chi ha più potere decisionale. Chi paga le conseguenze? L’azienda stessa perché non comunica credibilità.
Il formatore deve, in questo caso, lavorare come facilitatore di dialogo e evidenziare i punti di forza del lavoro in squadra: gli sforzi condivisi fanno produrre con meno fatica. Ognuno è sempre cliente di qualcuno.

In musica questo si chiama fare armonia: nel coro, ciascuno canta con la sua voce, ma ascoltando quella del vicino è più facile rendere l’effetto finale più bello per tutti sia per chi canta che per chi ascolta.

1 commento:

ste76 ha detto...

Condivido la sua similitudine con l'esempio dell'armonia del coro, rende pienamente l'idea di come dovrebbe essere la comunicazione fra colleghi in un contesto lavorativo.