domenica 17 giugno 2007

Il potere logora la capacità di ascolto

Un articolo pubblicato quest’anno su Corriere Salute mi dà lo spunto per il post di oggi.
Adam Galinsky insieme ad un gruppo di ricercatori della New York University e di Stanford, ha carcato di misurare la capacità dei manager di immedesimarsi nei propri interlocutori. Galinsky ha scoperto che i capi ascoltano molto poco e sono poco insensibili ai bisogni altrui. Il test usato da Galinsky è semplice e spesso lo utilizzo anche nei miei corsi. Basta scrivere una “E” immaginaria sulla propria fronte. Se la “E” è leggibile dagli altri significa che siamo dei buoni ascoltatori; al contrario siamo concentrati solo su noi stessi. I manager, purtroppo, rientrano spesso in questa categoria.

In Abbey Programme® faccio sempre notare che la prima parola della Regola Benedettina è proprio: “Ascolta”. Allo stesso modo, nelle arti marziali l’insegnamento all’ascolto delle proprie energie è fondamentale come sa chi ha partecipato a Samurai Lab®. Gli antichi samurai affinavano talmente l’ascolto da essere pronti a combattere bendati.

Faccio sempre provare le varie esperienze d’ascolto con test e giochi e ne emerge sempre una grande disattenzione: siamo talmente presi da noi stessi da dimenticarci di ascoltare veramente. “Penso già alle risposte mentre mi fanno le domande” mi diceva un manager durante un corso. Non sempre bisogna dare una risposta immediata e spesso le risposte sono già nelle domande, basta ascoltarle.

Prima di ogni formazione è importante chiedere alle persone cosa si aspettano. Se non ascoltiamo le necessità di chi lavora per noi, presto questi collaboratori ci lasceranno cercando miglior fortuna altrove.

Un monaco dell’Abbazia di Praglia mi ha insegnato: “Ascolta molto e con tutto te stesso, parla poco, così eviterai di dire sciocchezze, e quando parli fallo sempre col cuore”.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Paolo,
solo un grazie per gli ottimi spunti di riflessione e approfondimento che offri al mio lavoro.
Sono completamente persuaso dell'importanza dell'ascolto come fondamento di relazioni professionali efficaci (autentiche). La sfida è contagiare, magari con un comportamento congruente con questi valori, i miei colleghi di lavoro.
Giuseppe

Paolo G. Bianchi ha detto...

Caro Giuseppe,
grazie per il tuo commento. la sfida è proprio il contagio. a questo proposito ti consiglio un bel libro:
"Propagare l'ideavirus" di Seth Godin, ed Alchera Words.
Buon lavoro.
Paolo